Durante il lockdown, quando tutto sembrava essere chiuso e molti di noi stavano tentando di sopravvivere a quanto stesse accadendo… i volontari dell’Associazione Orizzonte Onlus erano in pienissima attività.
Lasciati a casa con le loro famiglie senza la possibilità di uscire neanche per una passeggiata, molti dei nostri ragazzi sono stati fortemente penalizzati dall’isolamento…tanto da richiedere, in alcuni casi, un ricovero ospedaliero.
Dalla chiusura delle scuole, dei centri diurni, dall’interruzione delle attività e dei servizi… tutti noi siamo stati destabilizzati, ma non tutti avevamo a disposizione le stesse risorse e gli stessi strumenti.
Grazie all’intuizione della Presidente Michelina Mattoscio, fin dai primi giorni della chiusura, attraverso una bellissima coordinazione, i volontari di Orizzonte, insieme ai ragazzi del Servizio Civile, si sono cimentati nell’attivazione di una serie di laboratori a distanza per il coinvolgimento degli utenti dell’Associazione e garantire sia il mattino che il pomeriggio un momento di socializzazione e creatività.
Grazie ad App come Messanger, WhatsApp, Skype… in gruppi di 4-5 ragazzi con diverse disabilità guidati da un operatore, i ragazzi dell’Associazione hanno potuto fin dall’inizio continuare ad avere degli impegni giornalieri, dei compiti da portare avanti, dei piccoli obiettivi che li mantenessero con il morale alto ed una routine, giornaliera e settimanale.
Teatro, cruciverba, canto, ginnastica… sono state tante le attività che gli operatori hanno pianificato per tenere lontana la noia e soprattutto, evitare che i piccoli progressi e traguardi raggiunti da mesi, anni di laboratori venissero vanificati!
Trasformare il disagio in risorsa è sempre stato lo spirito e la filosofia di Orizzonte… e quando il morale è iniziato a vacillare… grazie all’intuizione di Michelina Mattoscio (chiamata da tutti Michela), appoggiata dalla volontaria Giulia Di Sipio si è iniziato a lavorare su un nuovo progetto: l’Uomoterapia, un cortometraggio che raccontasse in pochi minuti lo spirito dell’associazione, il Covid, il lavoro che si stava facendo e le difficoltà attraversate.
Considerando l’isolamento, il distanziamento, i limiti che la situazione imponeva, Michela e Giulia, scritta la sceneggiatura, insieme alla collaborazione di Silvio Sarta, Stefano Marcheggiani, Chiara Meucci e grazie al sostegno delle volontarie Soraya Cupido e Natascia Modarelli iniziano immediatamente a lavorare sui dettagli che l’iniziativa avrebbe richiesto non appena si sarebbe potuto riuscire per poter fare le riprese e sui ragazzi che avrebbero interpretato i ruoli principali insieme ai loro genitori (Paolo: Guerino De Luca, Serena: Mariangela Cermignani, genitori di Paolo: Piero De Luca e Assunta Graziani, genitori di Serena: Giacinto Cermignani e Stefania Cavuto).
Pronta l’opera, la presentano ai principali concorsi nazionali e…dopo aver vinto il premio al Taurasi Film Festival di Avellino per l’Originalità, ieri, l’Uomoterapia è arrivato a Francavilla al Mare, all’Adriatic Film Festival come testimonianza di uno spaccato della società e di un tempo tanto delicato e intenso di emozioni da gestire come quello del lockdown.
“Sono anni che volevamo realizzare un cortometraggio, ma non avevamo mai il tempo. Questa era la volta giusta!” ride Michela ripensando a quei giorni…
L’Uomoterapia è un film documentario nato in un momento di grande difficoltà, come simbolo di determinazione, forza d’animo, ottimismo, lavoro di squadra, desiderio di ripartire.
Con un ringraziamento a tutti coloro che ci sostengono quotidianamente, ai ragazzi e alle loro famiglie, alle istituzioni e in particolare all’Amministrazione Comunale di Francavilla al Mare, nella persona di Francesca Buttari che ci ha fortemente supportati e allo staff organizzativo dell’Adratic Film Festival, nello specifico Guido Casale e Luana Fusco.