Perchè insegnare la lettura ad alta voce

Tempo fa parlavo con una giovane mamma in dolce attesa che mi raccontava della sua routine quotidiana di dedicare almeno mezz’ora del suo tempo a leggere un racconto al suo bimbo ancora nella pancia. L’aspetto dolce di questo appuntamento, al quale ebbi modo di assistere, non stava soltanto nella scelta degli autori, delle fiabe, ma anche e soprattutto nello scegliere con oculatezza il momento da dedicare a questo tenero spazio. Poco prima di andare a dormire, in un angolo della casa silenzioso delicatamente illuminato da una abat-jour, ogni giorno lei usava accendersi una candela e, seduta su di una sedia comoda per la sua schiena e la sua pancia, iniziava a leggere. Il tono della voce dolce e rassicurante accompagnava lo scorrere del testo e, di tanto in tanto, brevi commenti coinvolgevano il nascituro, come se fosse pienamente partecipe della situazione.

Ormai è noto di come la lettura ad alta voce sia una pratica che apporta numerosi benefici ai bambini e alle bambine. Gli studi hanno dimostrato di come rafforzi e impreziosisca la diade genitore-bambino fin dai primissimi mesi e di come poi, nel tempo, tutte quelle attività legate alla parola, al coinvolgimento nelle discussioni, all’ascolto dell’altro… diventino per il bambino propedeutiche alla lettura, alla comprensione del testo e del mondo che lo circondano, alla gestione delle sue emozioni.

Pianificare un momento quotidiano dedicato alla lettura condivisa tra uno dei genitori ed il proprio figlio aiuta l’individuazione di un momento di intimità che faciliti lo scambio di idee, di emozioni, il dialogo.

All’interno dell’Associazione Orizzonte ODV, la lettura ad alta voce è sempre stato un laboratorio inserito ed abbinato al Teatro. La logoteatroterapia, non a caso, abbina proprio al teatro lo studio della parola, del linguaggio, del comunicare, della prossemica, delle relazioni con noi stessi e con l’altro.

Attraverso un momento dedicato alla lettura dei copioni, della contestualizzazione della trama, della storia dei personaggi… mediante una gestione dello spazio, del tempo, della ritmica, dell’espressione… i ragazzi acquisiscono l’abilità di saper stare in scena, di sapersi rapportare con i compagni, ma anche e soprattutto con il pubblico. Stare su di un palco, anche semplicemente fermi o a leggere un brano, senza l’ansietta del doverlo ricordare a memoria, è un lavoro importante che implica la gestione delle proprie emozioni e delle aspettative.

Lavorando sulla ritmica scenica, sull’entrata in scena da sinistra verso destra, sul saper camminare in avanti e poi anche in dietro… i ragazzi acquisiscono il concetto che esistono delle direzioni, anche nella lettura ad esempio, che le frasi possono essere attive o passive, che parole diverse parole hanno diversi accenti, diversi suoni… e così, un po’ giocando, un po’ scherzando… dalla lettura ad alta voce si arriva al teatro e alla vita. Dalla finzione, alla realtà.

freccia - Fap-Acli Veneto

Nel video Guerino De Luca durante la lettura ad alta voce del Mito di Dioniso durante un evento pubblico per la presentazione del libro “Il Cibo come via, gli Archetipi come guida”.

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